Val Viola e i suoi bei colori

La Val Viola, itinerario di grande bellezza paesaggistica, è raggiungibile in auto presso la località Arnoga: l’imbocco si trova lungo la strada statale n. 301 che collega Bormio a Livigno.

Di qui comincia la vallata dominata dalle montagne che fanno parte del gruppo della Cima Piazzi e della Corna di Campo: svettano infatti su di essa, in un ambiente naturale incontaminato, la Cima Piazzi (3.439 metri), la Cima Viola (3.374 metri) e la Cima Dosdé (3.280 metri).

Tutta la valle è infatti incastonata in una serie di cime, tutte oltre i tremila metri, che creano una cornice naturale che offre dei panorami mozzafiato rendendola veramente interessante soprattutto dal punto di vista paesaggistico.

E’ possibile compiere l’itinerario che attraversa la valle compierlo anche con la mountain bike.

Con tutta probabilità la Val Viola deve il suo nome ad un errore dei cartografi che, nell’ottocento, scambiarono il nome “Albiola” (derivante dal termine latino albus = bianco) con “Viola”che rimase.

Il versante bormino della Val Viola termina, dopo circa 11 km, con l’omonimo Passo il quale permette di dominare il panorama della Val Viola Poschiavina, in territorio elvetico.

Confluiscono in essa numerose altre vallate che permettono una serie infinita di possibili escursioni: oltre al menzionato Passo di Val Viola che consente di raggiungere la Val Viola Poschiavina (Val di Campo), lungo il suo percorso si trovano anche i sentieri che conducono al passo della Vallaccia che la collega alla Valle del Foscagno, al passo di Dosdé che sbocca nella Val d’Avedo e al passo di Verva che immette nella omonima valle collegata con la Val Grosina.

Il percorso è costellato di gruppi di tipiche baite montane interamente realizzate in pietra e legno: gli insediamenti più grandi e meglio conservati sono in località Dosso, Premoglio, Campo, Prato, Paluetta, Caprena, Stagimel, Caricc e Altumeira ove è ancora possibile vedere le abitazioni che venivano utilizzate dai contadini per trascorrere l’estate al pascolo con il bestiame e dedicarsi alla coltivazione del grano e soprattutto della segale, molto diffusa in questa zona.

La vegetazione della Val Viola è quella caratteristica degli ambienti montani d’alta quota: la flora è composta da colorati rododendri, profumate genziane, anemoni e numerosi fiori alpini.

Per quanto riguarda la fauna, oltre agli ungulati, la zona è popolata in maniera massiccia dalle marmotte, i cui sonori fischi echeggiano in tutta la valle.

La morfologia della Val Viola, orientata a Sud-Ovest, è quella tipica delle vallate alpine oggetto di erosione glaciale: è modellata da grandi ripiani a cui si alternano piccoli salti che immettono nuovamente in conche superiori molto ampie. L’origine della valle, dovuta al lento e inesorabile lavoro dei grandi ghiacciai che vi erano un tempo, è testimoniata anche dalle stratificazioni che si trovano sui suoi costoni e dalla conformazione e forma delle rocce che vi si trovano.

All’inizio della valle, all’incirca all’altezza in cui in essa confluisce la Val Verva, si origina il torrente omonimo che attraversa interamente la Valdidentro per poi immettersi nell’Adda.