La leggenda vuole che un giorno arrivò a Sondato, da un paese lontano, un pellegrino. Stanco ed affaticato, affidò il suo cavallo a uno stalliere pregandolo di dissetarlo. Il pellegrino, in realtà un santo, ricompenso la buona volontà dello stalliere che si era recato fino al fiume (Adda) per esaudire la sua richiesta, donandogli una sorgente d’acqua, grazie alla quale avrebbe potuto alleggerire le fatiche del proprio lavoro. La fonte prodigiosa venne intitolata a S. Clemente in ricordo del miracolo compiuto dal martire e narrato da Jacopo da Varagine nella sua Leggenda Aurea. Nel famoso testo si racconta che papa Clemente – vissuto tra il I e il Il secolo d.C. – fu esiliato dall’imperatore Traiano nel Chersoneso (Crimea) dove alleviò le sofferenze di duemila cristiani, condannati al lavoro forzato nelle cave di marmo. Come Mosé nel deserto, San Clemente battè con una verga il luogo dove era comparso un agnello facendo scaturire da questo un fiume d’acqua fresca e pulitissima che avrebbe dissetato gli assetati e battezzato più di cinquecento infedeli. 
La fontana di S. Clemente, documentata dal 1583, assicurò ai sondalini acqua limpida e potabile, a dispetto di quella torbida e discontinua del torrente Rio e di quella più lontana del fiume Adda. Inoltre consentì loro di disporre di un serbatoio d’acqua per spegnere i frequenti incendi del borgo. Per ringraziare Dio del dono ricevuto, la comunità di Sondalo incaricò Cipriano Valorsa di dipingere il miracoloso evento sulla parete esterna di una casa antistante la fontana. L’artista rappresentò la Madonna con le mani giunte, San Clemente in ginocchio e l’evangelista Giovanni ai piedi della Croce.
Fonte: Alta Valtellina
Per natale gli abitando del quartiere hanno allestito un magnifico presepe. Questa tradizione si ripete ormai da 6 anni. Ogni anno si aggiungono nuovi personaggi, l’ultimo arrivato è il cammello.
La mangiatoia
Il presepe
Il cammello