Chiese della Valtellina: Sant’Agnese Sondalo

sant'agneseDon Santo Monti scrisse su Sant’Agnese nel 1589: “La chiesa di sant’Agnese giace vicino alle rovine dello storico castello di Buffalora distrutto nel 1273. È tradizione in paese che sia stata fabbricata dall’imperatore Carlo Magno (742-814) che condusse vari prelati di s. Chiesa, i quali la consacrarono. Questa notizia si trova anche da un documento dell’anno 1690 che si trova nell’archivio di Sondalo. Un piattello di stagno antichissimo appartenente alla chiesa, fra bellissimi fregi, porta ripetutamente a riporta l’immagine di quell’imperatore”. Poi però il Monti aggiunge: “Questa tuttavia non è che una favola” e lo dimostra rimandando alle affermazioni del Muratori e di altri storici secondo i quali Carlo Magno non fu mai né in Valtellina né in Valcamonica. Il Monti afferma comunque che quella di s. Agnese è la chiesa più antica non solo della parrocchia ma “pur anco dei dintorni” e lo determino dalla località in cui sorge, dalla forma architettonica, dai dipinti conservati nell’attiguo romitaggio e, infine, “dall’aver servito fino all’anno 1200 per chiesa del paese”. Senza indicare delle epoche precise, è pertanto dell’avviso che sia sorta quando Sondalo “trovavasi in luogo più vicino alla chiesa stessa, tutelato dal forte castello”. sant'agnese-sondaloEbbene, che cosa dire a proposito di questa lunga citazione? Senz’altro essa riflette bene l’opinione comune dei sondalesi, tuttavia, pur dando per scontata l’antichità di sant’Agnese, non si può non essere d’accordo col Monti che il pretendere di farla consacrare dai prelati condottivi da Carlo Magno è una bella favola. Ci sembra di dover prendere con molte riserve anche l’affermazione che sia la chiesa più antica non solo della parrocchia ma pur anco dei dintorni. Anzitutto è chiaro che il documento che per il Monti e del 1690, risalente invece al 29 maggio 1692 in rogito del notaio Giovanni Antonio Robustelli di Grosio, non è per nulla una prova. Infatti, esso riporta la richiesta rivolta dal prete Giacomo Sassella al vescovo di Corno il card. Carlo Ciceri dal perché conceda di poter esporre alla pubblica venerazione le presunte reliquie dei santi Innocenti trovate nell’altare vecchie di s. Agnese e l’affermazione che “si sa per autentiche scritture che questa chiesa fu fabbricata da Carlo Magno imperatore, il quale conducendo alcuni prelati di s. Chiesa la consacrarono et con queste sacre reliquie l’arricchirono” è addotta dall’oratore solo per avvalorare la sua petizione.sant'agnese sondalo4 Per quante ricerche siano state fatte nell’archivio parrichiale, infatti, di queste “autentiche scritture” non c’è traccia. Del resto, sarebbe pretesa eccessiva quella di trovare in un archivio di una piccola parrocchia dei documenti risalenti a più di un millennio fa.

Quanto poi “al piatto di stagno antichissimo” che doveva essere in dotazione della chiesa di sant’Agnese e che oggi non si sa che fine abbia fatto, varrà la pena di riportare quanto ne pensa il canonico Vincenzo Barelli, di Como al quale il prevosto Zaccaria l’aveva mandato perché l’esaminasse. Scrive dunque il Barelli in data 29 settembre 1880: “il piatto istoriato di stagno fuso è un fac-simile di un altro probabilmente d’argento ed operato a sbalzo come costumavasi in antico il quale sarà scomparso nel crogiuolo di qualche orefice. L’oggetto originale doveva essere di molto pregio perché lavoro elegantissimo della miglior epoca del risorgimento (= rinascimento) cioè della prima metà del 1500. Il personaggio che occupa il centro del piatto non può essere che Carlo V e ne sono prova l’aquila bicipite che è lo stemma della casa d’Austria il costume spagnuolo non mai usato dagli imperatori prima di lui e le decorazioni del piatto che sono del suo tempo. Nelle sei medaglie della fascia sono rappresentati sei imperatori che precedettero Carlo V indicati dall’arma gentilizia di ciascuno e dalle prospettive delle cattedrali più cospicue esistenti nei loro aviti dominii prima che venissero eletti alla dignità imperiale. Ecc.”. Ancora una volta dunque siamo ben lontani dal tempi e dall’influenza di Carlo Magno.sant'agnese sondalo3
È poi del tutto fuoriposto far risalire ad epoca antichissima la chiesa di s. Agnese basandosi sugli “affreschi conservati nell’attiguo romitaggio” perché è Certo che detti affreschi risalgono alla metà del 400. Questo è dimostrato anche dall’iscrizione che accenna ad un prete Giovanni la quale è ancora ben leggibile oggi sopra la finestra del locale che guarda la valle. Se questo prete Giovanni, intatti, e quel Giovanni Antonio Rovolatti che fu eletto quale custode e governatore della chiesa il 2 agosto 1455 e confermato nello stesso incarico il 19 luglio del 1483 è chiaro che i fregi ai quali ci si riferisce sono di quell’epoca. Semmai sono molto più antichi i frammenti di affresco scoperti sulla parete nord della chiesa durante i restauri curati dalla Soprintendenza nel 1975.sant'agnese sondalo5 Infine l’affermare che s. Agnese sia servita da parrocchiale fino al 1200 è senza dubbio una grossa ingenuità ed anche se ad affermarlo sono storici cui si deve fare tanto di cappello come il Quadrio, bisogna ammettere che, non potendo controllare di persona quanto hanno scritto nelle loro opere, spesso hanno dovuto accettare per buono quanto venie dalle persone da loro interpellate, le quali, o per amore di campanile o anche per incompetenza, non sempre furono obiettive. È certo infatti che da noi fino al 1200 le parrocchie come oggi non esistevano e che i vari nuclei abitati facevano capo alle pievi. Al massimo, per le località più distanti dalla pieve, ove non vi era qualche monastero, il servizio religioso indispensabile era prestato da qualche prete incaricato dall’arciprete oppure da qualche beneficiale residente sul posto ma sempre dipendente dall’arciprete. Nel nostro caso, Sondalo è diventata parrocchia solo nella prima metà del 1400 e se prima di quell’epoca vi erano dei beneficiali che risiedevano qui, essi non sono legati alla chiesa di sant’Agnese, ma alla chiesa di s. Maria. Con tutto questo l’antichità della chiesa di s. Agnese è fuori discussione e anche se il primo documento esistente nell’archivio parrocchiale che ne attesta la esistenza è solo del 13 dicembre 1215, è probabile che la sua costruzione risalga a qualche tempo prima. È vero che alcuni elementi architettonici sono forse anche più antichi però data la loro ubicazione, potrebbe trattarsi di resti di qualche costruzione precedente, ad esempio di qualche torre di avvistamento o di controllo, legata al soprastante castello. A tutt’oggi, anche se non è del tutto da scartare l’ipotesi che s. Agnese possa essere stata in origine la chiesetta sorta per il servizio religioso del vicino castello di Buffalora, un po come s. Faustinoper il Castello di Grosotto, l’ipotesi più probabile è che sia stata costruita verso la fine del secolo XII e i primi del XIII come chiesa annessa ad uno xenodochio (=ospizio per i forestieri) tenuto da religiose legate in qualche modo ai monaci benedettini che risiedevano a s. Martino di Serravalle e che assicuravano i servizi religiosi anche nella nostra chiesa di s. Maria che la bolla di Innocenzo III dichiara essere di loro proprietà e che dipendevano a loro volta dall’abbazia di s. Abbondio in Como. Non si dimentichi che la più antica strada che congiungeva Sondalo con Bormio passava proprio di lì.

Fonte: Don Gianni Sala – Le chiese di Sondalo

Riporto sotto gli interni della chiesa ( Grazie @Vanda Simonelli):

sant'agnese crocifisso

Crocifisso esterno

altare sant'agnese sondaloAltare

interni sant'agnese sondalo corocifissoIl corocifisso

interni sant'agnese sondaloVolta con stemma

interni sant'agnese sondalo volta